San Francisco, 2011

“Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione.” (Il Perozzi)
Mendicante: s. m. e f. Chi vive di elemosine: è parola di valore oggettivo, che non esprime il compatimento incluso nel sinonimo popolare povero, né il senso spregiativo che c’è in accattone (Treccani)

Una delle Grandi Domande che spesso mi pongo riguarda l’opportunità o meno di immortalare i mendicanti: a volte regalano scatti di grande impatto emotivo, ma lasciano sempre con la sgradevole sensazione, peggiore di quella che si prova dopo essere entrati per sbaglio nel bagno delle donne, di aver ‘sfruttato’ la disperazione di qualcuno solo per avere una foto in più. Quindi, solitamente evito.

Ma non sempre si percepisce la disperazione, anzi. Negli USA ho spesso ammirato l’impegno e l’estemporaneità di alcuni (forse nell’inseguire il Sogno Americano è giusto mettere un valore aggiunto anche nel mendicare?). Dal rapper di New York che improvvisa rime perfette ispirandosi ai passanti, al furbastro di New Orleans che studia giochi di parole e ti lucida le scarpe chiedendoti ‘one for two’: l’incauto forestiero pensa a un dollaro per due scarpe, che poi diventa dieci perché si è inteso male, era ‘one for toe’ (ndt: uno per dito).

Quest altro genio di San Francisco, invece, in mancanza di altre capacità umoristico-musicali ha deciso di guadagnarsi da vivere travestito da cespuglio (sic!) e terrorizzando la gente.
Lui se ne sta lì, in pieno viavai, seduto su una cassetta di plastica e con in mano un mazzo di frasche che usa per mimetizzarsi.
Un uomo gli si avvicina sogghignando, gli allunga qualche dollaro, indica una coppia di amici che sta sopraggiungendo e si nasconde fra la folla. Un bambino sovrappeso intuisce che sta per accadere qualcosa di interessante e si ferma, lo stesso faccio io qualche metro più indietro.
Dopo pochi secondi, ecco la coppia di star fare il suo ingresso sul palcoscenico dove ignorano di trovarsi: lei guarda beata per aria ammirando il pier di San Francisco, lui fotografa i tram che sferragliano alla sua sinistra.
Il Genio è entrato in modalità operativa, attende immobile. Forse ha anche qualche flashback del Vietnam. Appostato fra la vegetazione, al momento opportuno emette un gutturale “GRAAAAHHHH!!!” agitando le frasche verso la donna, mentre io premo il pulsante di scatto.

Nell’ilarità generale del bambino sovrappeso e di altri 20 passanti (21 con me), lei quasi sviene e lui ancora non ha capito cosa è successo. Missione compiuta: mentre l’amico che ha ordito il diabolico piano si rivela e li sfotte, il Genio riceve dollari e high five dai presenti, vittime escluse.

Ogni volta che rivedo questa foto, rido e ancora lo ringrazio per questo momento. Da allora penso che in molti casi il confine fra ‘mendicante’ e ‘artista di strada’ sia molto sottile. La differenza è il Genio.

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